Quando si parla di osteopatia, spesso si sente parlare di tecniche, dei contributi dell’osteopatia nel coadiuvare i trattamenti per diversi tipi di disturbo o di come l’osteopatia sia efficace;
Molto raramente si sente parlare di valutazione osteopatica.
Edward Hall D.O., importante osteopata inglese, ci ricorda come la competenza di fare una adeguata valutazione sia fondamentale per l’osteopata.
“Un altro concetto fondamentale è il seguente: spesso sorvoliamo nel nostro insegnamento che il 75% della tecnica è la valutazione osteopatica.
Se questa semplice verità si dimentica, il trattamento risulta più laborioso e inefficace per tale ragione è doveroso affermare che il trattamento osteopatico che non è preceduto da un’accurata valutazione può avere successo solo a tentativi […]
La valutazione osteopatica deve essere fatta dopo una valutazione generale, escludendo i fattori estranei sarà possibile identificare la disfunzione primaria e scegliere la tecnica adeguata“
L’osteopata, dopo aver eseguito una valutazione per escludere problematiche non di sua competenza ed eventualmente inviare il paziente al medico, esegue dei test per comprendere come impostare il trattamento.
Prima di tutto si valuta la globalità: se il corpo è in uno stato di compenso, si procede a valutare il particolare, al fine di trovare la “parte” che causa il problema nel tutto; se il corpo è in uno stato di scompenso, è necessario procedere trattando la globalità, al fine di migliorare la capacità adattativa della persona.
Si procede quindi dal globale al particolare, cercando di individuare con la maggior precisione possibile le zone che sono coinvolte.
Questo processo si chiama “razionale osteopatico”, il razionale non è altro che il processo logico per cui, alla luce delle conoscenze tecnico-scientifiche e della valutazione della persona, si stabiliscono dei nessi relazionali tra le strutture e le funzioni corporee con la problematica lamentata dall’utente.
Proprio per questa ragione, Hall sostiene che il 75% del trattamento osteopatico è la valutazione, perché la sola applicazione della tecnica, senza un corretto razionale, risulta del tutto inefficace.